I Quattro Motivi dei "Capricci" e come Rispondere con la Disciplina Positiva.
- Mara Colombo
- 29 ott 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 14 nov 2024
Hai presente quando chiedi a tuo figlio di smettere di giocare e venire a tavola, ma lui continua come se non ti avesse nemmeno sentita? Oppure, quando finalmente riesci a farlo entrare nella vasca per il bagno, e poi, improvvisamente, non vuole più uscire? In questi momenti è normale sentirsi frustrate, magari sale un po’ di rabbia e a volte ci si ritrova ad alzare la voce o ad insistere.
Però, nonostante tutti questi tentativi, sembra che niente funzioni davvero, giusto? Bene, se ti ritrovi in questa situazione, sappi che ci sono dei metodi che possono davvero venire in tuo aiuto.
Questi comportamenti, infatti, spesso nascondono motivi più profondi, che possiamo imparare a riconoscere e interpretare grazie alla disciplina positiva. Proviamo a capirne di più insieme!
I Quattro Motivi Principali dei Comportamenti Scorretti
Spesso, questi comportamenti nascono da bisogni profondi e inconsci che i bambini non sanno ancora esprimere a parole. Vediamo insieme i quattro principali motivi di questi comportamenti e come possiamo rispondere in modo più costruttivo.
1. Attirare Attenzione
Un esempio comune è il bambino che ci interrompe continuamente mentre parliamo al telefono. Magari l’abbiamo ignorato, pensando “deve imparare ad aspettare,” ma lui insiste. Questo comportamento è spesso un segnale di ricerca d’attenzione: il bambino potrebbe sentirsi “non visto” e cerca di ristabilire la connessione. In queste situazioni, mostrarsi presenti per un momento, magari con un contatto visivo e un gesto affettuoso, può essere più efficace di qualsiasi rimprovero.
2. Cercare Potere
Ti è mai capitato di chiedere a tuo figlio di uscire dalla vasca e lui si rifiuta categoricamente, dicendo che vuole restare a giocare ancora? Questa opposizione può derivare dal bisogno di esprimere una propria autonomia. Quando ci troviamo in queste situazioni, è utile dare ai bambini un minimo controllo, ad esempio proponendo una scelta: “Preferisci uscire ora o tra cinque minuti?” In questo modo, non percepiscono la richiesta come un’imposizione e possono collaborare più serenamente.
3. Vendicarsi
Un’altra situazione è quando un bambino risponde in modo sgarbato o fa un dispetto apparentemente senza motivo. Questo può essere un modo per comunicare una frustrazione o un disagio, magari per sentirsi “ripagato” di un’ingiustizia percepita. Invece di reagire con un rimprovero, può essere utile provare a chiedergli come si sente, magari dicendo: “Vedo che sei arrabbiato. Vuoi dirmi cosa è successo?” Questo approccio lo aiuta a esprimere il suo malessere, riducendo la tensione.
4. Mostrare un Senso d’Incapacità
A volte, i bambini reagiscono dicendo “non sono capace” o “non ce la faccio” di fronte a un compito semplice. Questo comportamento spesso maschera una mancanza di fiducia nelle proprie capacità. Il bambino sta cercando rassicurazione e testando la nostra reazione. In questi casi, rispondere con pazienza e incoraggiamento può aiutarlo a sentirsi più sicuro: “So che all’inizio può sembrare difficile, ma sono sicura che con un po’ di pratica ce la farai!”
L’importanza di un Approccio Individualizzato
Capire la vera motivazione dietro i comportamenti richiede osservazione e pazienza, perché ogni bambino è diverso e ogni situazione ha le sue specificità. Se ci accorgiamo che certi comportamenti si ripetono, può essere utile consultare un professionista per interpretare al meglio i segnali e trovare strategie adeguate.
Questi metodi possono fare la differenza nella relazione con i nostri figli, permettendoci di rispondere con calma e favorendo una crescita responsabile. Ricorda che ogni passo avanti è un regalo prezioso per te e per loro.
Approfondimenti e Riferimenti Bibliografici
La Disciplina Positiva si basa su studi consolidati e teorie autorevoli che supportano l’importanza di risposte equilibrate e consapevoli. Ecco alcuni testi utili per approfondire il tema:
Nelsen, J. (2016). La Disciplina Positiva: Crescere bambini responsabili, indipendenti, collaborativi, in famiglia e a scuola. Centro Studi Erickson.
Bowlby, J. (1969). Attachment and Loss: Vol. 1. Attachment. New York: Basic Books. (Trad. it.: Attaccamento e perdita, vol. 1. Milano: Cortina, 1972).
Baumrind, D. (1966). Effects of Authoritative Parental Control on Child Behavior. Child Development, 37(4), 887-907.
Hoffman, M. L. (2000). Empathy and Moral Development: Implications for Caring and Justice. Cambridge University Press.
Bandura, A. (1977). Social Learning Theory. Englewood Cliffs, NJ: Prentice Hall.
Stern, D. (1985). The Interpersonal World of the Infant: A View from Psychoanalysis and Developmental Psychology. Basic Books.
Ainsworth, M. D. S., et al. (1978). Patterns of Attachment: A Psychological Study of the Strange Situation. Hillsdale, NJ: Erlbaum.
Siegel, D. J. (1999). The Developing Mind: How Relationships and the Brain Interact to Shape Who We Are. New York: Guilford Press.
Faber, A., & Mazlish, E. (1980). How to Talk So Kids Will Listen & Listen So Kids Will Talk. New York: Avon Books.
Conclusione
Essere genitori è una sfida, ma comprendere i veri bisogni dietro i comportamenti dei nostri figli può aiutarci a costruire un rapporto basato su fiducia e rispetto.
Se questo articolo ti è stato utile, seguimi per altri consigli e approfondimenti su come rispondere alle sfide quotidiane con un approccio positivo.
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